Nato il 13 gennaio 1920 a Calolziocorte, morto a Lecco il 18 dicembre 2010, A.Bonanomi ha operato a Lecco affermandosi come artista in ambito pittorico dopo aver praticato l'arte del restauro e della decorazione.Tale attività originata dalla frequentazione del pittore Frigerio negli anni '30, si è perfezionata con Sora negli anni '50 e Vitali negli anni '60.Fu però Donato Frisia che incoraggiò il giovane autodidatta a perseguire quella strada che lo avrebbe condotto a lavorare come affrescatore per Guido Frisia negli anni '60: venne così avviato con successo il ripristino degli affreschi per il conte Albertoni a Montevecchia, per la contessa Arese Lucini a Osnago e per il marchese Sommi Picenardi a Olgiate. In seguito ebbe peso su Bonanomi il giudizio incentivante di Vitali che favorì ed incentivò in lui la ricerca diuna propria originalità.
Negli anni '70 e '80 va menzionata l'affermazione in Liguria dove, nell'ambito di concorsi a " temi di pittura", gli vennero aggiudicati prestigiosi premi;non è possibile citare le decine di mostre personali e riconoscimenti che lo videro affermarsi, oltre che a Lecco, nelle più disparate città d'Italia come Milano,Brescia, Bergamo, Verona Ventimiglia, Bordighera, Torino Pescara,  Cagliari, Palermo e in altre all'estero come Lione e Londra.
Paesaggi agresti e alpestri, frutti e fiori, tutto è reso con le sicura acquisizione di tecniche pittoriche, accorgimenti e colori che concorrono ad una felice sintesi compositiva.
I suoi dipinti, ci riportano alla memoria ad un periodo dove il paesaggio manteneva ancora un sapore ottocentesco, dove rustici e casolari, inseriti in un mondo agreste, ci ricordano la nostra infanzia.
L’arte di A. Bonanomi, è quella di trasmettere nei suoi dipinti una penetrante visione del vero con un’acuta sensibilità che esprime con il pennello.
Questa visione la ritroviamo in ogni suo dipinto, scorci di paesaggio o angoli nascosti che ormai non esistono più perché annullati dal progresso o meglio dalla trasformazione delle nostre vallate e dei nostri borghi per effetto di un’intensa espansione urbanistica.

Bonanomi si è rivelato anche poeta tramite poche ma significative composizioni scritte negli anni '40, '80 e '90.
La realtà, attraverso la parola, si rivela più complessa e diventa uno spazio suggerito dall'immaginazione e dal desiderio di fissare gli stati d'animo, superando la semplice rappresentazione figurativa: è questo il nuovo universo in cui la parola, evocando, sopperisce alla pura descrizione e diviene una diversa possibilità di lettura puramente interiore.

Biografia
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